Il tempo passa, le giornate scorrono, le ore mudano e cambiano con il suono di qualcosa che diventa casuale.
Di colpo, andando lenta lungo una strada conosciuta, conto le quadre, le case, conto gli alberi, e le persone che sul marciapiede sostano nell´ombra di freschi rami verdi, sedute raccontandosi storie, parlando della vicina o di quell´amica del ragazzo del latte.
Di colpo, andando lenta lungo una strada conosciuta, conto le quadre, le case, conto gli alberi, e le persone che sul marciapiede sostano nell´ombra di freschi rami verdi, sedute raccontandosi storie, parlando della vicina o di quell´amica del ragazzo del latte.
Conto le macchine di nuova generazione, conto i vecchi maggioloni e i carretti trainati da cavalli accaldati nel caldo sole tropicale.
Conto i ragazzi che montano a pelo quei begli esemplari equini dal manto lucente di sudore.
Conto i miei passi sull´asfaalto e nei conti, mi accorgo che sono cinque mesi che vedo tutto questo intorno a me.
Sono giorni e giorni che vivo in questo mondo lontano e cosí differente, e solo di tanto in tanto mi ricordo di come era prima...ed é allora che mi metto a confrontare ogni cosa, ogni angolo, ogni granello di polvere...
Allora respiro, respiro l´aria e la terra, respiro le strade, le case, le piante, respiro le persone e i loro costumi, i sorrisi e le falsitá; respiro gli errori, gli sbagli, le paure e gli inganni.
Cammino, conto e respiro...
Cosí di colpo sento...
Cammino per percepire questa terra sotto i miei piedi.
Conto per mantenere come sempre, almeno in parte, un controllo matematico di quello che succede...
e respiro per lasciar penetrare in me questi odori, questo profumo indescrivibile che porta il nome di crescita.
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