lunedì 20 gennaio 2014

le linee ed i contorni

In un anno passano sotto i ponti della vita, molte strade, molti fiumi, molta immondizia; i ponti sono traghetti stabili verso sponde differenti, spesso lasci alle spalle ciò che vuoi, altre volte abbandoni, altre ancora scappi.
In un anno questo non cambia, cambiano i soggetti ma non le dinamiche, i ponti restano, si alternano, si scambiano, a volte sembrano ondeggiare al tuo passaggio, forse si trasformano, ma sono sempre ottimi traghettatori verso viaggi altri.
I viaggi diventano sensazioni ipnotiche di percezioni tattili sul volto, diventano odori che costruiscono castelli di ricordi, diventano gusti che si perdono nella bocca e nella memoria. I treni presi e persi, le persone conosciute, gli sguardi incontrati, le immagini ed i colori trovati nascosti chissà in quale angolo di mondo, sono tutto quello che nella mia mente resta dei viaggi. E forse resta anche la voglia di ripartire, ma quella appartiene più al ritorno più che al viaggio di per sé.

E cambia la voglia, la forza e la volontà di lottare per qualcosa, di sentirsi forte di una convinzione che non sia un valore imposto da chissà quale società o educazione.
Resta la voglia di rivolta, di ribellione, di mancata accettazione di certe regole, certi ragionamenti e comportamenti standardizzati.
Non voglio dire niente, non so dire niente.
Riesco bene ad incazzarmi però, ad ascoltare la mia disillusione, la mia delusione, le mie difficoltà.

E tutto si mescola, si confonde, il rosso della rabbia, l'arancione della speranza, il giallo dei sogni, l'ocra degli sbagli, il marrone della terra, il blu dell'ignoto e il nero della lotta. Tutto si mescola, i tempi, i ritmi, le parole, i gusti, gli odori, le storie, gli sguardi, le carezze, a tratti tutto si mescola al punto da perdere in tutto il resto persino le linee ed i contorni.