mercoledì 12 febbraio 2014

Domani troverò un'altra narice

Ieri scrivevo questo, oggi odora già di stantio, di qualcosa che pian piano marcisce...
Domani forse troverò un'altra narice...

L'empatia è l'insieme delle vibrazioni di due corpi vicini che non si toccano, si esprime principalmente tramite la comunicazione non verbale e credo sia una delle capacità più sensazionali che l'essere umano potrà mai sperimentare.
L'empatia è la percezione dell'altra, delle sue emozioni, dei suoi pensieri, delle sue sofferenze, delle sue felicità, di tutte le sue sensazioni e di molto altro ancora.
L'empatia è l'abbraccio silenzioso di quei desideri che l'altra non riesce ad esprimere.
Empatia è silenzio, è sguardo, è osservazione, è olfatto, è gusto, è percezione.
Empatia è condivisione ed espressione; mai giudizio.

Siamo stati tutti pesci tempo fa, siamo stati tutti anfibi nel nostro tragitto tra l'elemento acqua e l'elemento aria.
Siamo stati tutti pianto, polmoni, nascita, cambiamento, compiti, funzioni e ruoli.
Siamo stati niente e poi tutto, in un attimo, in un atto d'amore, in un atto che restituiva al mondo circostante ciò che era avvenuto mesi prima tra due persone, chissà dove...
Siamo stati tutti genesi, siamo stati tutti contenuti da qualcuno, siamo stati abbracciati, avvolti, cullati, amati; siamo stati travolti dal mondo, dall'aria, dal peso.
Siamo stati tutti spaventati, siamo stati tutti travolti dalla forza di gravità dopo aver galleggiato in una bolla di amore e liquido per molti mesi.

Io dovrò essere e vorrò essere una di quelle persone che hanno guidato, per mezzo dell'empatia, il viaggio da un'elemento all'altro che tutti noi abbiamo compiuto.
Voglio essere le mani che accolgono la vita nel mondo, voglio essere il sostegno, l'empatia per coloro che mi odoreranno, mi apprezzeranno, mi sentiranno, mi saranno grati di aver accolto la loro nascita.
Voglio essere mani per sempre, voglio essere naso, occhi, orecchie e papille gustative per sempre; voglio essere tatto ed empatia per sempre.

Voglio sentirmi ricca, viva, serena, curiosa, sorpresa, brillante fino alla fine.
Voglio sentirmi piena di bellezza, di contenuti, conoscenza, tanto da non farmi mai bastare niente di tutto ciò, tanto da non abbandonare mai la voglia di sapere sempre qualcosa di più, tanto da non fermarmi mai, tanto da apprezzare sempre il conflitto costruttivo, tanto da apprezzare il dibattito, il dialogo, la parola e tutto il suo potere...
Voglio non farmi mai bastare quello che ho già visto, voglio non farmi mai bastare il passato senza dover necessariamente aspirare troppo precocemente al futuro.

Vivo con i miei sensi.



lunedì 20 gennaio 2014

le linee ed i contorni

In un anno passano sotto i ponti della vita, molte strade, molti fiumi, molta immondizia; i ponti sono traghetti stabili verso sponde differenti, spesso lasci alle spalle ciò che vuoi, altre volte abbandoni, altre ancora scappi.
In un anno questo non cambia, cambiano i soggetti ma non le dinamiche, i ponti restano, si alternano, si scambiano, a volte sembrano ondeggiare al tuo passaggio, forse si trasformano, ma sono sempre ottimi traghettatori verso viaggi altri.
I viaggi diventano sensazioni ipnotiche di percezioni tattili sul volto, diventano odori che costruiscono castelli di ricordi, diventano gusti che si perdono nella bocca e nella memoria. I treni presi e persi, le persone conosciute, gli sguardi incontrati, le immagini ed i colori trovati nascosti chissà in quale angolo di mondo, sono tutto quello che nella mia mente resta dei viaggi. E forse resta anche la voglia di ripartire, ma quella appartiene più al ritorno più che al viaggio di per sé.

E cambia la voglia, la forza e la volontà di lottare per qualcosa, di sentirsi forte di una convinzione che non sia un valore imposto da chissà quale società o educazione.
Resta la voglia di rivolta, di ribellione, di mancata accettazione di certe regole, certi ragionamenti e comportamenti standardizzati.
Non voglio dire niente, non so dire niente.
Riesco bene ad incazzarmi però, ad ascoltare la mia disillusione, la mia delusione, le mie difficoltà.

E tutto si mescola, si confonde, il rosso della rabbia, l'arancione della speranza, il giallo dei sogni, l'ocra degli sbagli, il marrone della terra, il blu dell'ignoto e il nero della lotta. Tutto si mescola, i tempi, i ritmi, le parole, i gusti, gli odori, le storie, gli sguardi, le carezze, a tratti tutto si mescola al punto da perdere in tutto il resto persino le linee ed i contorni.